


LE SEGRETE DEL CASTELLO
Abbiamo visitato le magnifiche segrete del Castello di Tagliolo. Nell'antica struttura si possono trovare ancora dei candelabri medievali e delle candele dentro a delle bottiglie che, presumibilmente, contenevano vino.
Ora, questa prigione è usata come cantina dove dimorano vini centenari... oramai scaduti. Essi sono situati dentro una cella dove una volta, forse, venivano tenuti i prigionieri.
in fondo, attaccato al muro della prigione, vi sono dei candelabri ormai bianchi per le ragnatele, i quali sono stati menzionati prima. Sembra proprio che facciano parte di un set da film horror!
Questa esperienza è consigliata a chiunque sia appassionato di storia e... di esperienze paurose.
LA SALA DELLE LANCE , DEI QUADRI E DELLA PORTANTINA
Continua il nostro viaggio nel nostro Belpaese. Arriviamo al Castello di Tagliolo. Qui c'è una stanza molto affascinante, dove ci sono quadri e una portantina; sembra proprio di essere nel Medioevo! Attaccate ai muri ci sono delle lance molto antiche e arrugginite. I muri sono arricchiti da bellissimi quadri che i proprietari durante la seconda guerra mondiale hanno dovuto nascondere affinché non fossero rubati dai Tedeschi . Essi li hanno piegali e messi in dei sotterranei del castello. In un angolo un po' buio della sala c'è una portantina il cui interno e'impreziosito da una poltrona ricamata con un tessuto molto pregiato. Agli appassionati del Medioevo interesserà molto questa sala!!


IN PRIGIONE... LE BOTTIGLIE
Oggi ci troviamo al Castello di Tagliolo molto bello e misterioso e, precisamente, ci troviamo nella prigione del castello. la prigione può incutere molta paura ai visitatori.
E' molto antica e vi si trovano molte ragnatele, ragni e anche molta polvere.
Le bottiglie di vino, in fondo alla stanza, sono rovinate per via delle candele che si sono sciolte con il passare del tempo. Il vino nelle bottiglie è "imbevibile" perché ha più di 200 anni e, più che di vino divino si tratta di aceto!
Come tutte le prigioni ci sono le sbarre ma al posto di detenere dei carcerati esse detengono prigioniere quelle bottiglie di vino!
FANTASMA NELLA NOTTE
noi vi vorremo parlare di un fatto accaduto nel Castello di Tagliolo.
E' molto interessante!
La noote del 31 marzo 2004, accadde che i cittadini del nord invasero il Castello travestiti da fantasmi. La mattinaseguente il marchese trovò appeso ad uno dei balconi un lenzuolo con due buchi...
Niente paura, quella appena trascorsa era la notte del 1 di aprile!
Quei burloni di paesani, erano stati proprio loro ad architettare il tutto!
IL CASTELLO DI TAGLIOLO

Stemmi delle famiglie Pinelli-Gentile
RIAPRE LA TORRE DEI CENTO SCALINI
Oggi, finalmente, riapre la torre del Castello di Tagliolo, alta 38 metri. Per arrivare in cima bisogna salire 100 scalini a chiocciola. Che fatica! Dalla cima si avvistavano gli attacchi dei nemici; per difendersi si usava olio bollente gettato attraverso delle piccole botole poste sul pavimento.
In un angolo nascosto c'è un archibugio, un fucile molto pesante ed antico fatto di legno e ferro. Un cerchio ed un foro rappresentano il sistema per posizionare l'archibugio.
La Torre è stata utilizzata anche come prigione per i nemici. Per questo, ancora oggi, si possono osservare i disegni slle pareti dei muri, realizzati dai prigionieri. Una porta chiudeva, allora, le scale per evitare l'uscita dei detenuti.

PRIGIONE OCCUPATA DAI RAGNI
Oggi ci troviamo al castello di Tagliolo a visitare la parte più bassa del castello: la prigione.
Gli ospiti della prigione sono i ragni bianchi; ma bianchi per il troppo vino bevuto o per non aver avuto la luce?
Sul soffitto vi sono dei buchi a forma di cerchio. La loro funzione, però, non si sa di preciso quale fosse; gli interni di questi buchi ospitano le ragnatele ed i ragni. In fondo, ci sono dei candelabri tutti in fila, anch'essi ricoperti da ragnatele. Dietro a delle grate sono riposte le bottiglie più antiche, il cui vino è, ormai, scaduto. Vi consigliamo questa gita, ma attenzione perché potreste avere le visioni di quelle bestioline.

Veduta dalla Torre
TAGLIOLO MONFERRATO
Dall'Antica Roma agli albori dell'Alto Medioevo